Puntuali
nel ritardo, anche per questo Natale ecco la nostra lista dei desideri in
versione editoriale ovvero alcuni dei volumi fotografici più interessanti dati
alle stampe nel corso del 2011. Da regalare - ma visti i prezzi - magari soprattutto
da regalarsi o farsi regalare.
Moda,
ovviamente, ma anche cinema, arte e cucina per pubblicazioni raffinate in grado
di appagare senso estetico e, perché no, “sete di conoscenza” per un massimo di
spesa di 150 euro; non poco, ma si tratta di tomi per i quali una piccola
follia è giustificata, fermo restando che, per chi non ha fretta, sono
acquistabili scontati su vari store on line.
Quest’anno
meno titoli, per non confonderci le idee e perché ci siamo ridotti un po’ all’ultimo;
diciamo solo che degli altri volumi del 2011 che meritano di essere illustrati
e di trovare posto nelle nostre librerie tratteremo prossimamente. Insomma questo
post to be continued…per ora, godetevi
questi magnifici sette che possono davvero fare felici tanti bravi bambini in
trepida attesa sotto l’albero.
CHANEL - LESSICO DELLO STILE
Nessuna
stilista ha saputo soddisfare le esigenze femminili di emancipazione, praticità
ed eleganza come Coco Chanel e
nessuna come lei è riuscita a creare un dizionario dello stile, i cui “lemmi” a
distanza di decenni sono non solo attuali ed epitome dello chic, ma
consustanziali all’idea stessa del vestire e come tali imitati e riproposti
praticamente da tutti.
Partendo
dalla trasposizione di capi maschili e della semplice uniforme di sartine e
commesse anni Venti, fatta di vestiti neri illuminati da colletti e polsi
candidi, Chanel ha dato vita a una
rivoluzione ancora oggi ineguagliata; se a ciò si aggiunge la fortuna di aver
trovato un successore alla guida della casa di Rue Cambon come Karl Lagerfeld -
genio assoluto in grado di rielaborare da quasi 30 anni i capisaldi della maison
in modi sempre innovativi e sorprendenti - si capisce perché la doppia C
continui a essere tra i massimi oggetti del desiderio e perché Chanel continui a essere oggetto di una
straordinaria quantità di pubblicazioni.
Adesso,
appena uscito, si aggiunge un nuovo volume imperdibile. Si tratta di Chanel
- Lessico dello Stile, vero e rutilante paese dei balocchi per tutti
gli appassionati di moda e di Mademoiselle
Coco. In quasi 300 pagine infatti Jérôme
Gautier ripercorre la vita inimitabile della couturier ma soprattutto i fondamentali
dello stile Chanel - il tubino nero
e le giacche di tweed, il jersey e i tailleur, l’androginia e i bijou -
illustrandone l’evoluzione dalle origini a oggi con gli scatti più memorabili,
che riuniscono il gotha di fotografi, modelle, riviste e stylist.
E
così se dietro la macchina ci sono Steichen e Lindbergh, Horst e Demarchelier,
Avedon e Testino, Newton e Slimane, davanti si susseguono la stessa Coco e Kate Moss, Suzy Parker e Linda
Evangelista, Milla Jovovich e Marion Morehouse, Elsa Martinelli e Christy
Turlington oltre ovviamente ai nomi ricorrenti della maison come Inès de la
Fressange, Vanessa Paradis e Anna Mouglalis; allo styling Grace Coddington e
Carine Roitfeld, Emmanuelle Alt e Joe McKenna, Alice Gentilucci e Karl Templer
per testate come Vogue (in tutte le sue incarnazioni), Harper’s Bazaar, W,
Interview o I-D.
Insomma la materializzazione del sogno di tutti i
collezionisti di riviste e un divertimento assoluto capace di tratteggiare i
mutamenti di gusto ma anche sociali di un secolo di trasformazioni incessanti,
alla fine del quale ci si veste seguendo le intuizioni di una donna visionaria
e anticonformista che tanto tempo fa affermava “Fare Sheherazade è facile. Fare un tubino nero è difficilissimo”.
Chanel
- Lessico dello Stile di
Jérôme Gautier Lingua:
italiano De Agostini Libri www.deagostinilibri.it 288
pagine 230
foto a colori e in bianco e nero 89 €
irreverent
era il solo titolo possibile per un volume dedicato a Carine Roitfeld.
Massima
esponente dell’estetica erotic-chic, artefice della carriera da Gucci di Tom
Ford, negli anni in cui ha diretto Vogue Paris (dal 2001 al 2010) Carine ha inanellato una sequenza di
servizi forti, controversi, amati e odiati con pari intensità, delineando uno stile
di rottura dei codici dell’eleganza borghese e imponendo così il magazine
francese come uno tra i più audaci punti di riferimento a livello
internazionale.
Bondage,
atmosfere torbide, sigarette, sangue e forbici hanno costellato i suoi
shooting, ma anche passioni senili, chirurgia estetica e bambine ammiccanti,
che, presenti nello scandaloso numero del dicembre 2010, sarebbero all’origine
della successiva separazione dalla Condé Nast.
Poco
male per una donna che dichiara di essere affetta da iperproduttività e totale
assenza di nostalgia; e infatti il 2012 vedrà la nascita del nuovo progetto editoriale
di Carine (concepito insieme con
Mario Testino, Stephen Gan e Marie-Amélie Sauvé) totalmente differente rispetto
a quanto fatto finora.
Un’inversione
di tendenza perfettamente coerente con la carriera irriverente di un’autentica
icona di stile, magnificata dalla pubblicazione di questo tomo all star -
curato da Olivier Zahm e Alex Wiederin - che associa centinaia di copertine,
campagne pubblicitarie, servizi epocali e immagini private a lettere, appunti,
biglietti e dichiarazioni di innumerevoli contributor deluxe come Anna Wintour,
Tom Ford, Mario Testino, Miuccia Prada, Helmut Lang, Cindy Sherman, Stefano
Pilati, Sofia Coppola, Azzedine Alaïa, Riccardo Tisci, Jean Paul Gaultier o
Hedi Slimane.
Un
omaggio corale tributato a colei che Karl Lagerfeld definì il paradigma della
donna francese, visionaria e musa ispiratrice.
Carine
Roitfeld - irreverent di
Olivier Zahm e Alex Wiederin Prefazione
di Cathy Horyn Lingua:
inglese Rizzoli New York www.rizzoliusa.com 368
pagine 350
foto a colori e in bianco e nero 82 €
DIOR
COUTURE
Ecco
il libro forse più desiderato di queste vacanze di Natale, quello per il quale
gli adepti al culto sarebbero pronti a rinunciare a doni ben più materiali per
elevare lo spirito.
D’altra
parte ci si può dare torto (per questo volume mi metto anch’io tra gli adepti)?
È come entrare in un sogno o fare un viaggio attraverso un mondo di bellezza, un
paese delle meraviglie in stile Demarchelier
con un pizzico di Compton House, Proust, Lartigue e Irving Penn, popolato da
divine creature a dir poco soprannaturali.
Per
chi ancora non lo sapesse, spieghiamo di che cosa si parla, perché presa
dall’esaltazione sto girando a vuoto da sei righe senza aver ancora dato le
coordinate fondamentali. Prendete circa 150 tra i più significativi abiti haute
couture firmati Dior - si va dal
celeberrimo tailleur Bar di Monsieur
Christian, che nel 1947 fece esclamare a un’incredula Carmel Snow due
parole - New Look - cambiando per sempre la storia della moda e del costume,
alle paradisiache follie di John Galliano, passando per Yves Saint Laurent e
Marc Bohan -, prendete poi uno dei fotografi più osannati del settore, Patrick Demarchelier, e ancora location
come l’Opéra Garnier, Times Square o l’Hôtel Plaza Athénée e modelle tipo
Natalia Vodianova, Gisele Bündchen, Karlie Kloss, Karolina Kurkova, Gemma Ward,
Agyness Deyn, Caroline Trentini e Charlize Theron, mischiate il tutto e il
risultato, ben al di là della somma matematica degli addendi, è Dior
Couture.
Non aspettatevi però un reportage completo sulle creazioni
della casa - che ovviamente sono protagoniste, anche se manca colpevolmente
Gianfranco Ferré mentre Saint Laurent e Bohan hanno diritto a due outfit a
testa -; l’idea di Dior Couture poggia sulla convinzione di Demarchelier che l’haute couture è arte pura, per cui c’è sì la celebrazione
della maison e del suo savoir-faire - non a caso l’immagine iniziale è quella
dei lavoranti ritratti davanti allo storico indirizzo di Avenue Montaigne - ma
c’è soprattutto la personale visione di Demarchelier
su una forma d’arte incredibile chiamata haute couture.
Dior
Couture di
Patrick Demarchelier Testi
di Ingrid Sischy e prefazione di Jeff Koons Lingua:
inglese Rizzoli New York www.rizzoliusa.com 256
pagine 150
foto a colori 98 €
Works on Paper by David Lynch, published by Steidl
& Partners / www.steidlville.com
Cover of David Lynch, coedition Fondation Cartier pour l’art
contemporain /
E
ovviamente nella sezione libri del nostro blog non poteva mancare David Lynch.
Quella
di regista è - ahinoi - un’attività messa ormai un po’ da parte e così il genio
multiforme di Missoula si manifesta ai suoi adoratori in altri, innumerevoli modi:
dalla composizione musicale (vedi il post su Crazy Clown Time) al design d’interni (Club Silencio, Paris), passando per i video pubblicitari (Gucci al
suono di Heart of Glass,
indimenticabile), l’animazione e la fotografia (vedi
sotto Christian Loboutin); anche se in questi ultimi tre casi sono discipline
strettamente imparentate col cinema e quindi diciamo che tutto sommato te
l’aspetti (più o meno).
Per
inciso, se la meditazione trascendentale fa questi effetti, converrebbe a tutti
spararsela in dosi massicce.
Comunque
torniamo al libro. Tra i segni attraverso cui palesarsi, fino a qualche anno fa
apparentemente mancavano all’appello pittura e disegno; ma ovviamente non era
così.
In
realtà a partire dagli anni Sessanta Lynch
non solo non ha mai smesso di disegnare ma ha raccolto e conservato tutto in
una specie di archivio segreto. Nel 2007 la Fondation Cartier pour l’Art
Contemporaine di Parigi ha presentato al pubblico per la prima volta alcune
delle opere del Maestro con la mostra The
Air is on Fire; ora la stessa Fondation e la casa editrice Steidl hanno
dato alle stampe il volume straordinario (già nel formato) che risponde al nome
di Works
on Paper.
Works on Paper by David Lynch, published by Steidl
& Partners / www.steidlville.com
Works
on Paper è l’archivio segreto di Lynch, che ha attentamente custodito
fin dall’adolescenza oltre 500 tra schizzi, acquerelli e semplici scarabocchi
ospitati anche sui supporti meno consoni come post-it, tovagliolini di carta o
addirittura le sceneggiature originali di Twin
Peaks e Blue Velvet (1986), a
testimoniare l’urgenza inconscia del tratto e quindi la sua grande importanza
come fonte d’ispirazione. E infatti tra i motivi che rendono irrinunciabile
questo libro, oltre alla sua unicità e al valore artistico in sé delle opere,
c’è proprio la sua capacità di farci penetrare attraverso i collegamenti tra artwork
e film nel processo creativo e quindi nell’universo onirico e surreale
dell’autore delle allucinanti discese interiori di Mulholland Drive (2001) o Lost
Highway (1997).
Works on Paper by David Lynch, published by Steidl
& Partners / www.steidlville.com
Un
uomo che oggi sente il bisogno di dedicarsi a cose “solid” - come lui le definisce - che si sono tradotte prima nel
lavoro presso lo studio litografico di Montparnasse usato da Picasso e Mirò poi
nel Club Silencio, che deve davvero
meritare una visita, se nel raccontare l’attività dei suoi ultimi anni Lynch ha esclamato in proposito “Then I started working on Silencio, which
has taken the last two years. Looking at what we have done, I feel myself almost
immortal”.
Come
dargli torto; magari non proprio per il Club Silencio, ma di sicuro immortale
lo è.
Works on Paper -
David Lynch di David Lynch Steidl
e Fondation Cartier pour l’Art
Contemporaine www.steidleville.com 528
pagine 500
tavole a colori 145 €
Works on Paper by David Lynch, published by Steidl
& Partners / www.steidlville.com
Ci
sarà un motivo se le celebrity impazziscono per loro; forse perché sono sexy,
folli, preziose o forse perché la loro suola scarlatta è diventata un richiamo
ipnotico e uno status symbol più di tanti loghi ripetuti ossessivamente.
Le
spericolate e lussuose creazioni di
Christian Louboutin - onnipresenti sui red carpet, bramate da milioni di
donne e feticcio di uomini inguaribilmente attratti da tacchi altissimi e
sensuali - hanno compiuto 20 anni da poco più di un mese e non poteva esservi maniera
migliore per celebrare loro e ChristianLouboutin di una monografia altrettanto
spettacolare.
Voluttuoso
fin dalla copertina in similpelle rosa cipria con fantastico pop-up
incorporato, questo volume costituisce una completa biografia per immagini del
designer francese: dagli scatti personali delle due case - a Parigi e in Egitto
- a quelli dei negozi internazionali, dai primi lavori per Chanel e Yves Saint
Laurent ai pezzi più famosi di un ventennio di carriera, fotografati da David
Lynch - nel 2007 per la mostra sul fetish alla Gallerie du Passage - e da
Philippe Garcia.
Semplici
fondali chiari, superstar amiche tra cui Dita Von Teese, Kristin Scott Thomas,
Rossy de Palma, Arielle Dombasle o Farida Khelfa e anche molto divertimento -
come si può vedere nel trailer di Les 20
Ans, dilettevole dietro le quinte dello shooting - sono riusciti a produrre
patinatissimi ritratti tendenti al surreale, fatti di strani contorsionismi,
mani sbucate dal nulla, statue umane o abbinamenti alla Truffaut tra gambe
corredate di stiletti e compassi (“Le
gambe delle donne sono compassi che misurano il globo terrestre in tutti i
sensi, dandogli il suo equilibrio e la sua armonia”, L’Homme qui Aimait les Femmes, 1977).
A
questo punto, se siete stati attratti direttamente dalla parte iconografica ma
inizia a sorgervi la curiosità di sapere da dove possa nascere tutto ciò,
tornate indietro e leggete la bella intervista di Éric Reinhardt in cui Christian Louboutin ripercorre la sua
vita, dalle origini a oggi passando per la Parigi anni Ottanta di Les Bains
Douches e Le Palace, e svela il segreto delle sue scarpe: un’infanzia a dir
poco libera, innumerevoli viaggi verso terre lontane e amicizie stimolanti e
profonde.
Christian
Louboutin
di
Christian Loboutin Foto
di Philippe Garcia e David Lynch Intervista
di Éric Reinhardt e prefazione di John Malcovich Lingua:
italiano Rizzoli www.rizzoliusa.com 304
pagine 300
immagini 120 €
PEDRO ALMODÓVAR - GLI ARCHIVI
Piace
o non piace, senza vie di mezzo!!!
A
giudicare però dal successo gigantesco, Almodóvar
piace quasi a tutti ed è incredibile se si pensa al mondo folle,
provocatorio e colorato quasi costantemente rappresentato nei suoi film,
popolati da transessuali e prostitute, tossici e travestiti che grazie all’uomo
della Mancha sono diventati soggetti cinematografici sdoganati, esattamente
come tutti gli altri.
Nelle
sue sceneggiature non vengono mai risparmiati umorismo scatologico o scene
esplicite e trasgressive. Eppure sarà lo stile inconfondibile (che affonda le
sue radici nei generi classici del cinema americano) e la mancanza di volgare
autocompiacimento - come se il mix di kitsch, fumettistico e grottesco fosse
tutto sommato perfettamente naturale -, ma ogni film di Almodóvar determina aspettative generalizzate, inimmaginabili agli
esordi della sua carriera.
Di
libri su di lui ne esistono davvero tanti ma nessuno per certi versi può
competere con questo enorme e poderoso volume, terzo titolo edito da Taschen
nella serie XL, dopo le analoghe monografie su Kubrick e Bergman.
Basti
solo dire che per la sua realizzazione il regista manchego ha dato libero
accesso ai propri archivi consentendo la pubblicazione di foto inedite, come
quelle scattate personalmente sui vari set che, insieme alle altre, formano un
corpus di oltre 600 immagini.
Se
poi i testi consistono in una selezione di scritti di Almodóvar stesso e in introduzioni esplicative di ciascun film a
opera dei principali autori spagnoli e il libro è addirittura aggiornato a La Piel que Habito (2011), si capisce
ancora di più la ragione della sua “indispensabilità”.
The
Pedro Almodóvar Archives di
Pedro Almodóvar, Vicente Molina-Foix e Gustavo Martin Garzo a
cura di Paul Duncan e Bárbara Peiró Lingua:
italiano Taschen www.taschen.com 410
pagine oltre
600 immagini 150 €
NOMA. TEMPI E LUOGHI
DELLA CUCINA NORDICA
Chi
avrebbe potuto immaginare qualche anno fa che un settecentesco ex magazzino
portuale di Copenaghen con soli 12 tavoli sarebbe stato premiato per due anni
di seguito come migliore ristorante del mondo? Nessuno probabilmente, ma
nessuno avrebbe nemmeno potuto concepire - almeno alle nostre latitudini - la cucina
di René Redzepi, scandinava
nell’essenza e fatta di ingredienti stagionali di estrema freschezza; ingredienti
non solo locali, ma coltivati nelle immediate vicinanze di quel santuario
mondiale del gusto chiamato Noma e funzionali all’intento dello chef
di far rivivere sul palato l’ambiente di cui sono espressione.
Grande
tecnica, creatività estrema e presentazioni inedite - fatte ad esempio di
ciottoli raccolti nei luoghi di provenienza delle materie prime per ricreare le
suggestioni dei paesaggi nordici - sono le componenti vincenti delle pietanze
di Redzepi, le cui ricette si ritrovano ora nel volume pubblicato in versione
italiana da Phaidon: una full immersion nella storia del locale e dello chef,
nella sperimentazione alla base di ogni menu e nella filosofia culinaria di
Redzepi sintetizzata in 90 preparazioni - di cui vengono svelati i segreti - e illustrata
insieme all’atmosfera del Nordik Mad
(letteralmente cibo nordico, Noma ne
è un acronimo) e dei freddi scenari circostanti attraverso 200 immagini
realizzate espressamente per questo libro.
Noma.
Tempi e Luoghi della Cucina Nordica di
René Redzepi Lingua:
italiano Phaidon Press 2011 www.phaidon.com 320
pagine 200
foto a colori 49,95 €